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Alla fine del 1974 il regista Werner Herzog viene a sapere che l′amica Lotte Eisner, storica e critica del cinema alla quale ha dedicato ′L′enigma di Kaspar Hauser′, è malata. Dall′inizio degli anni ′70 punto di riferimento per i registi del nuovo cinema tedesco, la Eisner vive a Parigi, dove dal 1945 è curatrice e conservatrice della Cinématèque franaise. Impegnandosi in una sorta di rito propiziatorio per la guarigione dell′amica, Herzog intraprende un pellegrinaggio a piedi da Monaco alla Ville Lumière. Circa 45 anni dopo, il madrileno Pablo Maqueda, a sua volta filmmaker indipendente e ostinato, rende omaggio al sommamente ammirato autore di ′Fitzcarraldo′ con un atto sospeso tra fanatismo e feticismo: realizza cioè il proprio film sul compimento di quell′identico itinerario, circa ottocento chilometri di immersione nella natura straordinaria e ostile, percorsi in ventidue giorni, tra Germania e Francia. Il punto di partenza è il diario herzoghiano, principalmente Sentieri nel ghiaccio, ma anche La conquista dell′inutile e Incontri alla fine del mondo.